venerdì 21 dicembre 2012

Ma così si deve svolgere una assemblea per il rinnovo cariche?

Cari amici, ecco alcune immagini tratte dall'assemblea rinnovo cariche della FCI Umbria, tenutasi a Torgiano (PG) in data 9 dicembre 2012.
Per la cronaca, dato che tutti fanno finta di non sapere, c'erano due candidati e non uno solo.
Capito, ce ne stavano 2. Uno è il candidato di default, il candidato fisso dal 1989, come le impostazioni dell'IPHONE, cioè immodificabili.
L'altro candidato era una donna, Carmela Borsini.
Vediamo alcune chicche.
Attenzione le immagini sono state prese durante le operazioni di scrutinio. Capito. In quelle immagini era in corso lo scrutinio.



In questa immagine vediamo due scrutatori. Quello con il maglione giallo e quello con la testa china. La persona ben vestita, con i baffi, che si trova alla vostra destra è uno dei candidati alla presidenza. In questa immagine è in corso lo scrutinio.
A voi i commenti.


Potete notare con che solerzia, il candidato alla presidenza, controlla, se così si può dire, l'operato degli scrutatori. Guardate come sono vicini. Si dice che non funzionava il riscaldamento.


In questa immagine invece, sempre il candidato quello ben vestito e con i baffi, parla allo scrutatore. E cosa gli dirà? A voi la libera immaginazione.


In questa foto, sempre il candidato, quello fisso dal 1989, si reca a controllare l'operato della Commissione verifica poteri. Ma non devono verificare loro?



Vi ricordiamo che i candidati erano due 2. Ma l'altro dove stava? Stava seduto al suo posto.
Difatti la Sig.ra Borsini, rispettosa delle regole, e delle basilari norme di comportamento assembleari, non è intervenuta per non influenzare nessun membro, nè della Commissione verifica poteri, nè degli scrutatori. Ci sembra più che scontato.
Poverina ha chiesto pure di poter fare un intervento in assemblea, e come prevede il regolamento, non gli è stato concesso.
Le regole di cavalleria avrebbero certamente concesso un piccolo intervento, che magari avrebbe rallegrato gli animi, dopo la relazione del Presidente uscente durata 1 ora e 30 minuti.

giovedì 20 dicembre 2012

Un pensiero condivisibile di Salvatore Bianco.


Salvatore Bianco, pugliese, ex Presidente del Comitato Regionale Puglia e candidato alla presidenza FCI ha diffuso questo suo pensiero.
Non ci sono commenti, solo un po' di vergogna. Ma tanto oramai ci siamo abituati, purtroppo.


Renato Di Rocco, ancora Presidente della FCI, in alcune lettere di corrispondenza riservata, che ha reso pubbliche, affermava che alcune mie considerazioni per il suo comportamento nei confronti del ciclismo pugliese “scivolavano sul fumo della sua pipa”.

Non so se ancora oggi usi quella “pipa” o se invece non abbia avuto l’accortezza di cambiarla.

Quel fumo, infatti, molto probabilmente gli impedisce di vedere, con obbiettività ma soprattutto con serenità i disastri del ciclismo italiano.

Quello della fuga in altri enti, la scarsa o l’assoluta mancanza di democrazia, il difetto di confronto basato sulla legalità e sul rispetto del ruolo di ogni dirigente, il pauroso calo organizzativo che quest’anno raggiunge quasi quota -1000 gare in tutta Italia rispetto al 2011, la pesante pressione in termini economici su società, tecnici e dirigenti, lo scarso interesse dei media.

La sua affannosa ricerca di recuperare consensi elettorali, spesso violando le regole del gioco ma soprattutto andando oltre l’opportunità e il rispetto dei suoi antagonisti, non può essere esaustiva per le disattenzioni che egli ha riservato al ciclismo italiano.

Di Rocco non si è reso ancora conto che la schiera dei suoi antagonisti è aumentata vistosamente e gli contende la leadership del ciclismo italiano, non per pura ambizione ma esclusivamente per rimuovere dai vertici del ciclismo un dirigente ormai pietrificato su logiche e scelte personali, mai concordate con la base e sicuramente non condivise.

Il sostegno che egli ha avuto dai delegati non l’ha saputo ripagare; non solo, ma è stato così bravo da costruire una folta schiera di nemici, fra coloro che erano i suoi più fedeli sostenitori... compresi gli stessi componenti del consiglio federale ai quali si addebitano le colpe di eccesiva sudditanza nei suoi confronti.

I dirigenti del ciclismo moderno, già nell’assembla straordinaria di Bologna, gli avrebbero dovuto far capire che è passato il tempo della acquiescenza assoluta... sino all’infinito. Oramai i delegati hanno una propria personalità e non affidano più le loro scelte ai “pizzini” loro forniti dal presidente regionale dell’Umbria Carlo Roscini, oggi candidato alla vice presidenza nazionale.

Renato Di Rocco, dall’alto della sua furbizia (e non della sua intelligenza) non ha percepito, comunque, che i delegati gli avevano concesso anche la chance del terzo mandato votandogli la riduzione dal 65 al 55% del quorum per essere rieletto.

Non percependo tale messaggio Egli è stato sempre meno sicuro e questa sua insicurezza, tramutata in arroganza, lo ha portato a sbagliare ancora e ancora, coinvolgendo nelle sue scelte dirigenti sportivi e funzionari i quali, loro malgrado, hanno dovuto subire un imprimatur non condiviso.

lunedì 17 dicembre 2012

Risposta ad un commento sulla pagina FB.

In merito al rinnovo delle cariche in seno al Comitato Umbro FCI, sulla nostra pagina FB avevamo scritto:

"INFATTI I SUOI DISCEPOLI OLTRE ALLE MANI HANNO I PIEDI E LA BOCCA TUTTO SIGILLATO ALTROCHE' LEGATO"


Un nostro amico, che giustamente si è risentito, ci ha risposto in questo modo:

"Ma come fai a sapere che i discepoli hanno la bocca legata, magari si trovano bene, io ho 34 anni organizzo 4 eventi per giovanissimi, una gf MTB, domenica organizzo la sesta tappa del giro di' Italia Cross, il prossimo anno ci hanno assegnato il campionato Italiano Cross, sentirmi dire che sono discepolo con la bocca legata mi sembra offensivo. se c'è gente che la pensa diversamente da voi non credo che debba essere offesa. Domenica vieni ad Orvieto a vedere come organizzano gli umbri, io sono uno di quelli che discuto con tutti compreso Roscini per difendere le mie idee e devo dire che Carlo fino ad ora ha sempre ascoltato(almeno con noi) dando anche il suo parere, ma solo un parere. Con questo credo che ci sia anche gente più brava di lui, me non si dimostra dicendo che siamo tutti fermi a dieci anni fa, meglio dire le cose che si vogliono fare."



Prima di tutto ringraziamo questo appassionato di ciclismo per averci risposto ed averci messo la faccia. Ecco la nostra risposta al suo legittimo parere.


Caro A., la tua replica accorata e ben argomentata ci dà l'occasione di spiegare meglio ciò che avevamo scritto.
Lungi da noi l'idea di accusare indistintamente tutti coloro che hanno dato il consenso al presidente uscente. Ci mancherebbe.
In particolar modo rispettiamo coloro che convintamente lo hanno votato. I nostri post erano invece rivolti a coloro (numerosi) che si sono più volte lamentati dell'attuale gestione, salvo poi concedere successivamente in modo, ci sia permesso, codardo le loro deleghe IN BIANCO a persone vicine al presidente uscente. In questo modo non si esercitano i diritti fondamentali e la democrazia viene meno.
Il tuo club è assolutamente un patrimonio del nostro ciclismo e ti ringraziamo dell'invito a partecipare ai vostri eventi. Sul fatto che si sia rimasti fermi a dieci anni fa, consentici di ribadire quella che è la nostra modesta opinione. Piuttosto siamo dispiaciuti che il nostro programma e le nostre idee non ti siano giunte, perché noi abbiamo esposto a più riprese fra web e meeting vari, sparsi per l'Umbria, ciò che vorremmo realizzare per il ciclismo umbro. L'uso massivo che ci ha contraddistinto dei nuovi mezzi di comunicazione è anche il segno dello spirito di novità che vorremmo apportare al ciclismo, uscendo dai piccoli orti delle tante piccole società. E' il momento di mettersi assieme a pensare e discutere e quindi di non più delegare. I nuovi mezzi ce lo consentono ampiamente.
Peraltro vorremmo farti notare come poco democraticamente l’assemblea, ispirata dalla gestione uscente, non abbia consentito ai nostri rappresentanti di esprimere alcunché.
Ritieni che questo sia stato un atto di civiltà sportiva e democratica? Su questo ci accontentiamo di creare il dubbio nei nostri amici del ciclismo umbro.
Peraltro non è stato nemmeno un gesto signorile ed elegante in quanto non si è concesso ad una rappresentante del gentil sesso di esprimersi e viste le molteplici accuse rivolte da più parti al nostro ciclismo di essere radicalmente maschilista è stato pure un gesto strategicamente dannoso.
Concludendo, riteniamo questo tuo messaggio la chiara dimostrazione che non sei un “discepolo con la bocca legata” e come vedi siamo ben felici di dialogare e replicare nel merito alle tue articolate argomentazioni.
Hai tutto il nostro rispetto. Si può essere avversari ed amici se c’è passione, intelligenza e rispetto delle idee altrui, anche utilizzando gli strumenti della satira.
Nessuno potrà negarci il merito di aver portato le discussioni sul ciclismo umbro fuori dalle stanzine riservate del CR Umbro.
Col tempo saranno in tanti a ringraziarci di questo.

lunedì 10 dicembre 2012


Umbria: vince Roscini, ma non presenta il programma e rischia di essere estromesso


Grazie a Ciclismo Online di Matteo Romano.
Come sempre, è tutto vero quello che ha scritto.
E non finisce qua.......
Clicca sul titolo e leggi l'articolo.